Argomento odierno è abbigliamento. Secondo La Pina :"è davvero difficile trovare qualcuno vestito male". Non è vero, Ha esagerato troppo. Lei ascritto anche :"Se c'è, spesso tu". Esatto, forse quando mi trovate, voi pensate che io sia cinese. Infatti il nostro quartiere ci sono tanti cinesi e coreani. Inoltre oggi ho visto una donna chi ha una borsa di poste italiane dove io sono fallito di aprire un conto. Credo che lei parli benissimo l'italiano e abbia un conto di risparmio in poste italiane (comunque ho tentato di aprire un conto corrente postale, ma in realtà avrei voluto aprire il conto di risparmio. Ero molto stupido!!), ed sia sposata con un italiano (mi pare che lei non sia giovane, neanche anziana, proprio come me quarantenne o cinquantenne, ma non è vestita bene). Accidenti!! Però sempre oggi ho visto una donna molto elegante nel nostro negozio, lei parla un po' di giapponese e parla inglese fluente e veloce. Se lei fosse una italiana, mi innamorerei di lei. Purtroppo io non so parlare bene l'inglese. Comunque lei era razza bianca, non so se fosse americana o inglese. Forse è una viaggiatrice. Voglio incontrare un'italiana, tuttavia questa volta se io venissi a Roma, non potrei incontrare le italiane, perché questa volta vengo a Roma per studio, nella scuola ci sono tedesche, inglesi, giapponesi(non voglio incontrarmi con loro) e spagnole, ma naturalmente non frequentate a una scuola linguistica italiana per stranieri, vero? Vorrei andare almeno discoteca. Non vi piace? Quando il tempo libero, che cosa fate? Comunque quando venite a Shinjuku, fatemi sentire, pure!! Voglio conoscere gli italiani. Magari gli italiani vengono al nostro negozio, però voi non parlate l'italiano, parlate il giapponese, vero? Per questo non capisco chi è italiana e chi è una donna di altra nazionalità. Ah, anche oggi devo andare a letto. Buona notte. A domani.
Ieri ho scritto troppo di me. Oggi scrivo sul libro. Comunque La Pina è venuta in Giappone dagli anni 80. E il suo sogno è passare stabilmente una parte dell'anno in Giappone, e con suo marito stanno lavorando per realizzare quel sogno. Lei vorrebbe riuscire a fare la cameriera di giorno e la radio di sera. Fare la radio, la sa già fare. Intanto loro stanno studiando il giapponese.
Secondo La Pina :"Ci sono 3 sistemi di scrittura che coesistono. Uno è lo hiragana, è fonetico e serve a scrivere le parole giapponesi. L'altro è il katakana che sempre fonetico e serve a scrivere le parole importante dalle lingue occidentali. Il terzo sono kanji, dove a ogni singolo ideogramma corrispondono uno o più significati". Brava La Pina. studia bene, forse parla bene il giapponese. Tutti sono corretti. E lei ha presentato suo padre. L'architetto Andrea Branzi.
Lui ha raccontato sui suoi viaggi con la sua famiglia. Secondo lui :" La prima volta che andai a Tokyo all'inizio degli anni 70 per promuovere il tessile italiano per la casa all'Imperial Hotel, soffrii sia di stitichezza che di un devastante jet lag, tanto che al teatro kabuki mi prese un colpo di sonno improvviso con annessa russata che fu sentita da tutto pubblico".
Ma dopo le sue prime esperienze mi pare che stessero benissimo. Loro andavano a cena nei migliori ristoranti con i coniugi Isozachi, o con Shiro Kuramata, o con Toyo Ito (purtroppo nessuno non conosco). Comunque mi sembra gli diventasse a piacere il Giappone. E dopo lui ha spiegato sulla costruzione giapponese. Lui è troppo serio. Non ha scherzato. Se questa è La Pina spiegherà scherzando, magari è molto interessante. Ah, aggiungo un po'. Il parazzo dell'Imperatore è ex castello di Edo (siete già conosciuti, vero?), cioè prima di abitare la famiglia imperiale, abitò la famiglia di Tokugawa, il Shogun di Edo. Nel 1868 l'Imperatore Meiji ci ha traslocato da Kyoto, e cominciò il Giappone moderno, l'epoca di Meiji iniziò, Edo diventò città capitale "Tokyo". Invece la vostra Italia, Roma diventò città capitale del regno d'Italia nel 1870 (prima di Roma, la città capitale era Torino e Firenze), giusto? Il Giappone moderno e l'Italia moderna sono molto simili. Andiamo avanti. "I grandi templi shintoisti sono smontabili" è esagerato. Noi non abbiamo quella tecnica.
Ossi finiamo qui, perché non ho ancora letto il seguito. Comunque le frasi di signor Branzi erano molto difficili per me. A domani, Ciao!!
Secondo La Pina :"Ci sono 3 sistemi di scrittura che coesistono. Uno è lo hiragana, è fonetico e serve a scrivere le parole giapponesi. L'altro è il katakana che sempre fonetico e serve a scrivere le parole importante dalle lingue occidentali. Il terzo sono kanji, dove a ogni singolo ideogramma corrispondono uno o più significati". Brava La Pina. studia bene, forse parla bene il giapponese. Tutti sono corretti. E lei ha presentato suo padre. L'architetto Andrea Branzi.
Lui ha raccontato sui suoi viaggi con la sua famiglia. Secondo lui :" La prima volta che andai a Tokyo all'inizio degli anni 70 per promuovere il tessile italiano per la casa all'Imperial Hotel, soffrii sia di stitichezza che di un devastante jet lag, tanto che al teatro kabuki mi prese un colpo di sonno improvviso con annessa russata che fu sentita da tutto pubblico".
Ma dopo le sue prime esperienze mi pare che stessero benissimo. Loro andavano a cena nei migliori ristoranti con i coniugi Isozachi, o con Shiro Kuramata, o con Toyo Ito (purtroppo nessuno non conosco). Comunque mi sembra gli diventasse a piacere il Giappone. E dopo lui ha spiegato sulla costruzione giapponese. Lui è troppo serio. Non ha scherzato. Se questa è La Pina spiegherà scherzando, magari è molto interessante. Ah, aggiungo un po'. Il parazzo dell'Imperatore è ex castello di Edo (siete già conosciuti, vero?), cioè prima di abitare la famiglia imperiale, abitò la famiglia di Tokugawa, il Shogun di Edo. Nel 1868 l'Imperatore Meiji ci ha traslocato da Kyoto, e cominciò il Giappone moderno, l'epoca di Meiji iniziò, Edo diventò città capitale "Tokyo". Invece la vostra Italia, Roma diventò città capitale del regno d'Italia nel 1870 (prima di Roma, la città capitale era Torino e Firenze), giusto? Il Giappone moderno e l'Italia moderna sono molto simili. Andiamo avanti. "I grandi templi shintoisti sono smontabili" è esagerato. Noi non abbiamo quella tecnica.
Ossi finiamo qui, perché non ho ancora letto il seguito. Comunque le frasi di signor Branzi erano molto difficili per me. A domani, Ciao!!
Ricordate ieri che cosa ho scritto? Ho scritto su Signor Bonini e i vini giapponesi. Oggi passiamo al cibo, ma noi non mangiamo sempre. Facciamo la colazione , pranziamo e ceniamo, però non facciamo la merenda e lo spuntino. Solo che noi facciamo tanta colazione. Ecco noi mangiamo riso bianco, zuppa di miso e pesce o uova al primo pasto del giorno. Non è solo cornetto e cappuccino. Poi per il pranzo noi mangiamo vari tipi di piatti. Non è solo panino e caffè. Noi mangiamo la cucina giapponese, cinese e occidentale. Tuttavia per la cena noi scegliamo il primo piatto oppure il secondo piatto. Non mangiamo solo 1 piatto, questo significa quando sceglie gli spaghetti (noi si chiama pasta), non mangia carne o pesce, però ogni pasto si mangia riso bianco (tuttavia negli ultimi anni si mangia anche pane, recentemente la nostra cultura su cibi è cambiata). Signor Bonini ha scritto :" Non mangiate troppo nei pasti principali". Sì, i giovani di oggi mangiano tanto, forse mangiano più di me. Loro mangiano tanti piatti bevendo alcolico, per questo i ristoranti preparano molti cibi buoni, assaggiateveli. Comunque Signor Bonini conosci la nostra cultura su cibi. Lui ha scritto :" I giapponesi apprezzano la consistenza di una pietanza, hanno una ricchissima terminologia onomatopeica per definirlo(io no)". è vero. Infatti il corso di italiano su radiofonia del NHK precedente ha tratta le onomatopee di consistenza. Andiamo avanti. Come Signor Bonini ha scritto, noi giapponesi mescoliamo tutto, e alla fine noi cuciniamo le caccole del gorilla e budino rosa a forma di tette(entrambi 2 non ho mai assaggiato). Che schifo, vero? Qualche volta vorrei scappare a Roma. La chiusura su cibi è troppo male? Perdonatemi.
L'introduzione del capitolo 5 è su La Pina. Non scrivo il dettaglio, comunque lei è giustissima. Era un Giappone molto diverso (negli anni 80) da quello di adesso. Il Giappone era un boom, tutti erano impiegati in uno sforzo economico senza pari. Lei è venuta per il lavoro di suo padre. Invece io non avevo neanche una relazione con gli italiani. Solo che il nostro quartiere avesse una relazione con il festival di San Remo, ho sentito così. A quel tempo (negli anni 70) il nostro quartiere organizzava un festival musicale, e si scambiavano la musica, tuttavia non c'è una prova. Vorrei dire "Il mio quartiere scambiava la musica con San Remo, però non c'è la prova!! Comunque negli anni 60 e 70 la musica italiana era molto popolare, però negli anni 80 non sentivo quella musica. Invece la musica americana e quella britannica era popolare. Eppure cercavo la musica degli altri paesi europei (soprattutto la musica tedesca, per esempio, Alphaville, Nena e Halloween). Verso l'inizio degli anni 90 sentivo il flamenco e la musica francese (cioè Ye Ye). E suonavo la chitarra elettrica componendo qualche brano. Ma nel 1996 improvvisamente ho incontrato la musica italiana, ho smesso di suonare la chitarra e di comporre i brani. La musica italiana è pazzesca!! Penso le mie opere (naturalmente non sono liriche) siano molto assordi. Ah, anche oggi devo andare a letto. A domani. Ciao.
L'introduzione del capitolo 5 è su La Pina. Non scrivo il dettaglio, comunque lei è giustissima. Era un Giappone molto diverso (negli anni 80) da quello di adesso. Il Giappone era un boom, tutti erano impiegati in uno sforzo economico senza pari. Lei è venuta per il lavoro di suo padre. Invece io non avevo neanche una relazione con gli italiani. Solo che il nostro quartiere avesse una relazione con il festival di San Remo, ho sentito così. A quel tempo (negli anni 70) il nostro quartiere organizzava un festival musicale, e si scambiavano la musica, tuttavia non c'è una prova. Vorrei dire "Il mio quartiere scambiava la musica con San Remo, però non c'è la prova!! Comunque negli anni 60 e 70 la musica italiana era molto popolare, però negli anni 80 non sentivo quella musica. Invece la musica americana e quella britannica era popolare. Eppure cercavo la musica degli altri paesi europei (soprattutto la musica tedesca, per esempio, Alphaville, Nena e Halloween). Verso l'inizio degli anni 90 sentivo il flamenco e la musica francese (cioè Ye Ye). E suonavo la chitarra elettrica componendo qualche brano. Ma nel 1996 improvvisamente ho incontrato la musica italiana, ho smesso di suonare la chitarra e di comporre i brani. La musica italiana è pazzesca!! Penso le mie opere (naturalmente non sono liriche) siano molto assordi. Ah, anche oggi devo andare a letto. A domani. Ciao.
Oggi ho finito di leggere il capitolo 4. Ieri (oppure un'alro ieri) ho scritto che La Pina ha dimenticato di presentare i vini giapponesi, ma non è vero!! Lei non ha dimenticato di presentarli, in effetti, il suo conoscente Federico Bonini chi product general manager di un distributore di vini e alimentari italiani ha scritto su vino giapponese. Secondo lui :" Anche i giapponesi producono vino, con forzi da martire e marchingegni incredibili (il Giappone in generale non è molto adatto alla produzione di vino), ma con risultati a volte degni di nota a livello internazionale. Grazie a Signor Bonini, però un po' esagerato. La qualità di nostro vino è non è alta, perché il notro vino non è famoso nel mondo. Invece il vostro vino è più famoso di quel nostro. Per esempio, I chianti è molto famoso, ecco io non bevo , eppure io so questo nome (ma, ho lavorato in un ristorante italiano in Giappone, ho fatto un cameriere). Riferiamo un po' di Signor Bonini. Lui è un amante del Giappone. è di Brescia. Vive e lavora in Giappone da più di 10 anni (cioè quando sono venuto a Roma per la prima volta, lui ha iniziato a lavorare in Giappone, tuttavia sono rimasto solo 2 anni a Roma, invece lui lavora ancora in Giappone, beato lui). Come tutti gli amanti del Giappone, anche lui ha avuto un'infanzia costellata di anime, fumetti e videogiochi giapponesi. E lui è laureato alla Ca' Foscari di Venezia (questo nome io conosco, una famosa università, però naturalmente la conoscete, vero?). Alla fine lui è venuto a lavorare in Giappone ed oggi è diventato il product general manager di una ditta italiana in Giappone. Vorrei continuare a scrivere il articolo, però ora devo andare il letto, scusatemi. Ciao. A domani.
Oggi finalmente ho letto la metà del libro. Questo libro ha tanti immagini, per questo motivo non potrebbe dire ver libro. Ma non ho mai letto un libro che ha più di 100 pagine. Io ho letto "La seta" e "Novecento", insomma mi piace le opere di Alessandro Baricco. Comunque cominciamo la mia impressione del libro. La Pina ha spiegato dei "Wagashi" (i dolci giapponesi), ma in realtà i "Wagashi" non sono solo sapori dolci, esistono anche sapori salati. Certamente dango, dorayaki e taiyaki sono dolci, però mochi è dolce e salato, perché noi lo mangiamo con lo zucchero e salsa di soia. La spiegazione di La Pina non è sbagliata, ma noi si fa anche così. E lei ha dimenticato di presentare di "Sembei". Forse questo non è dolce, quindi lo spiego io. "Sembei" assomiglia molto "Mochi", perché tutti i 2 fatti da riso. E 2 sono cotti alla griglia. Tuttavia dentro di "Mochi" è morbido e soffice (però la sua superficie è croccante). Invece i "Sembei" sono i cracker di riso. Mentre cuoce i "Sembei", lo mette alla salsa di soia. A noi piace salsa di soia, di conseguenza usiamo molti cibi.
Dolci occidentali (si dice "You Gashi" in giapponese. Gashi=Kashi. Kashi sgnifica dolce e You significa Oceano. Ufficialmente si dice Sei You. Sei significa Ovest, e Sei You indica occidentale, quindi si direbbe ufficialmente "Sei You Kashi", ma noi diciamo "You Gashi". In Kanji è "洋菓子”. Invece Wa significa giapponese, e kashi, per questo "Wa Gashi" significa dolce giapponese. In kanji è "和菓子”. Andiamo avanti.
Poi La Pina ha spiegato department ( i grandi magazzini). Anche a Roma c'è Mitsukoshi, ma Mitsukoshi a Roma si vende solo souvenir per i giapponesi. Il mio quartiere Shinjuku ci sono 4 grandi magazzini. Sì, come la spiegazione di La Pina, al piano interrato dei tutti i grandi magazzini c'è il settore dedicato al cibo (questo si chiama Shokuhin Uriba" in giapponese).
E La Pina ha scritto :" I cioccolatini più buoni del mondo", però penso questi siano prodotti italiani, siccome i cioccolatini italiani sono più famosi del mondo. A me piace "Baci". Qualche ignorante dice:" I cioccolati svizzeri sono i più buoni del mondo. Non è vero. La Gianduia è più buona dei cioccolati svizzeri. Per me i prodotti italiani sono il più buono del mondo. Ah, devo andare il letto. A domani. Ciao.
Dolci occidentali (si dice "You Gashi" in giapponese. Gashi=Kashi. Kashi sgnifica dolce e You significa Oceano. Ufficialmente si dice Sei You. Sei significa Ovest, e Sei You indica occidentale, quindi si direbbe ufficialmente "Sei You Kashi", ma noi diciamo "You Gashi". In Kanji è "洋菓子”. Invece Wa significa giapponese, e kashi, per questo "Wa Gashi" significa dolce giapponese. In kanji è "和菓子”. Andiamo avanti.
Poi La Pina ha spiegato department ( i grandi magazzini). Anche a Roma c'è Mitsukoshi, ma Mitsukoshi a Roma si vende solo souvenir per i giapponesi. Il mio quartiere Shinjuku ci sono 4 grandi magazzini. Sì, come la spiegazione di La Pina, al piano interrato dei tutti i grandi magazzini c'è il settore dedicato al cibo (questo si chiama Shokuhin Uriba" in giapponese).
E La Pina ha scritto :" I cioccolatini più buoni del mondo", però penso questi siano prodotti italiani, siccome i cioccolatini italiani sono più famosi del mondo. A me piace "Baci". Qualche ignorante dice:" I cioccolati svizzeri sono i più buoni del mondo. Non è vero. La Gianduia è più buona dei cioccolati svizzeri. Per me i prodotti italiani sono il più buono del mondo. Ah, devo andare il letto. A domani. Ciao.